Committente: Oliviero Rainaldi
Categoria: IE
Estensione: 25 mq ca
Ubicazione: Chiesa Santa Croce in Gerusalemme - Roma
In consulenza di Oliviero Rainaldi
Con la collaborazione di Anna Scriminaci, Architetto
Il progetto di allestimento della Cappella nasce dalla volontà di trasformare tale spazio in un ambiente dedicato ad ospitare la lettura di quei testi sacri che sono alla base delle principali religioni monoteiste, con particolare attenzione alla Bibbia.
Tale spazio non vuole rimandare al significato che viene attribuito ai testi sacri, ma al senso di questi, ovvero la Parola come seme di verità e di vita.
Il concetto di seme viene riassunto quindi attraverso la sua forma stessa con una superficie lievemente sospesa da terra atta ad accoglie le persone coinvolte nell’esperienza dell’ascolto e della lettura, tale scarto di quota vuole portare gli attori di tale esperienza su un piano differente, con la percezione che questa superficie non sia appoggiata al pavimento, ma su di questo sospesa.
Marcatamente simbolico vuole essere il numero delle persone coinvolte: Sette. Considerato un numero, fortemente connotato, sia dalla cultura ebraica che da quella cristiana. Nella sua valenza positiva possiede le qualità della consapevolezza nella spiritualità e nella sfera psichica.
Le sette sedute sono quindi disposte su di un arco alla base della mandorla/ seme. Il supporto della seduta è uno stelo, la cui conformazione rimanda alla parte superiore dei bracci della Menorah come se il rimanente del candelabro fosse incassato perpendicolarmente al terreno a sottointendere che le radici del Nuovo Testamento sono innestate nell’ Antico.
Alla testa della mandorla/ seme è posizionato invece il lettore in alzato su due gradini al fine di differenziarne i ruoli che agiscono all’interno del nostro seme, ovvero colui che legge e coloro che ascoltano. Il leggio è costituito da un piano per accogliere il libro sostenuto da una spirale che vuole rimandare alla fascia luminosa che l’Arcangelo Gabriele fece srotolare davanti agli occhi di Maometto e che conteneva per iscritto il Corano .
Le pareti della sala verranno rivestite da contropareti in legno: queste saranno curvilinee al fine di avvolgere e accompagnare il segno del seme e per creare dei percorsi dando una direzionalità agli ingressi; allo stesso tempo tale conformazione porterà l’ambiente a funzionare meglio come cassa armonica al fine di non disperdere le componenti fondamentali del suono (la voce del lettore), così creando inoltre un senso di spiazzamento spazio-temporale utile alla concentrazione.
La cappella si chiude con una volta a crociera che porta l’ambiente ad un’ altezza (alla chiave di volta) di 5,55m. il progetto prevede una prima semichiusura dell’ ambiente a 3,30m (che è la quota della base della volta), al fine di rendere l’ambiente più raccolto, creando un unicum con la lettura del piano di calpestio della mandorla/ seme, così da poter intravedere, nelle sue aperture, la volta esistente e i due vetri posti a schermatura delle aperture superiori.
Queste aperture sono al momento schermate tramite delle inferriate metalliche, lasciate prive di vetro al fine di garantire una corretta areazione del locale. Si ipotizza quindi, lasciando nella parte più esterna del setto murario l’inferriata esistente, di creare una chiusura in muratura (con specifiche caratteristiche tecniche) sulla quale saranno poste delle particolari griglie di areazione, la cui conformazione è ottimizzata per schermare i suoni provenienti dall’esterno. I vetri saranno quindi posizionati a filo interno e la loro superficie sarà di qualche centimetro inferiore al foro al fine di garantire il passaggio e la circolazione dell’aria.
La luce di questo ambiente sarà molto tenue e delicata, ottimizzata per avere un buon grado di luminosità solo nei punti necessari, ovvero sul leggio e sulle persone presenti.
Ci sarà della luce diffusa realizzata con corpi luce a scomparsa nel controsoffitto (che illumineranno la volta) e nelle aperture dei due ingressi, mentre invece dei fasci di luce si accenderanno al momento opportuno tramite dei sensori che percepiranno la presenza fisica dei lettori; anche questi corpi luce saranno celati al di sopra del controsoffitto che avrà delle fessure là dove necessario.
Sul pavimento esistente, verrà posata una pavimentazione in lastre di ardesia tagliata a spacco.La dominante scura (un grigio antracite quasi nero) posta a contrasto con la pagina del libro, aiuterà la vista a non stancarsi troppo ed a potersi concentrare maggiormente sulla pagina aperta.
Il colore delle pareti sarà sfumato al fine di accompagnare la vista dal pavimento fino alla volta, ricercando una soluzione di continuità che trova nel suo cromatismo una spiegazione legata al significato dei suoi colori.
Una prima fascia molto bassa sarà di un viola molto scuro, quindi questo colore virerà lievemente sul blu, per poi trasformarsi ad un viola che sempre più chiaro passerà a un rosa pallido e quindi un bianco sporco sulla volta.
La scelta della dominante viola/ rosato nasce da una motivazione marcatamente simbolica: questo colore è infatti l’unione del blu (verità, intelletto, rivelazione, saggezza) con il rosso (l’amore di Dio), insieme simboleggiano quindi l'intelligenza, la conoscenza, la devozione religiosa, la santità, la sobrietà e l’ umiltà.
La parete di fondo è costituita da due piani paralleli. Questa “palpebra acustica” richiama e sottolinea la circolarità autoreferenziale di uno spazio e di una figurazione basata sulla ripetizione, tipica della religione musulmana, ma oltre a questo tende a sottolineare simbolicamente una duplice onda che rappresenta il carattere unificante: il fluire insieme del materiale e dello spirituale, del femminile e del maschile, dell’oriente e dell’occidente, della fede e della ragione e di ogni tipo di opposto concepibile.